“Chi nelle piazze virtuali vede solo demagogia populista o spontaneismo, non dovrebbe scordare cos’è davvero la letteratura: un prodotto culturale che, di là da ogni accertamento filologico e critico, acquista significato solo ogni volta che viene fatta rivivere dall’esperienza del lettore.
Quanto è accaduto con i blog ci aiuta a riflettere almeno su tre aspetti.
1. Da nemici presunti del libro, anche in questo caso la rete e il computer sono diventati mezzi per la sua diffusione.
2. Invece che strumento di repressione e controllo, proprio la tecnologia si è rivelata una straordinaria opportunità di socializzazione.
3. Il tramonto della funzione sociale della critica non ha ridotto la circolazione di saperi riguardanti l’esperienza della lettura. Al contrario, sembrerebbe che l’abbia incrementata e valorizzata, l’abbia posta al centro della comunicazione letteraria, mostrando una volta di più quanto, a dispetto di ogni catastrofismo, sia cresciuta la coscienza sociale dei fenomeni culturali.”
(dal libro un cerino nel buio)