un romanzo che racconta un’estate nel periodo magico della preadolescenza, quando le vite sembrano ancora tutte possibili e quando ci si affaccia al mondo degli adulti ancora così pieno di eventi incomprensibili
in quei mesi/anni molte scelte di vita vengono fatte e il numero di sé possibili si riduce di molto; il libro, bello e ben scritto, ricorda atmosfere e suggestioni di “io non ho paura” di ammaniti-salvatores
nota: francesco carofiglio è fratello del più famoso gianrico, che abbiamo incontrato anche qui e qui
“Adesso non era più quella ragazzina buffa con lo sguardo sghembo le trecce e gli occhiali, era una ragazza alta con i capelli cortissimi e lo sguardo ironico.
E le tette. Le erano spuntate fuori all’improvviso e le aveva sistemate lì, da un giorno all’altro, a pompare magliette incredule tra millerighe bianche celesti e blu.”
“<Anche io.> Anche io. Penso a quanto si diventa scemi in certi casi. Se lei avesse detto che odiava quel cazzo di divano avrei detto lo stesso. Anche io. Credo di aver detto a una donna anche io chissà quante volte nella mia vita. Nel timore puerile di perderla, o semplicemente per simulare una condivisione, un terreno comune che invece non c’è e sei troppo pigro, troppo indeciso, troppo codardo per dirlo.”
(vero! quanti anche io scivolati via con rimpianto per non aver saputo dire io no, affermando la diversità senza averne paura)