Ieri sera visita alla bellissima Palestrina, in gran parte costruita “sopra” il grandioso tempio della Fortuna Primigenia che si vedeva fin da Roma – affascinante come nei secoli successivi si sia utilizzato l’impianto del tempio per costruire un intero paese con chiese e palazzi

Parto con un tempo nuvoloso e una bella strada bianca sale decisa per arrivare a Castel San Pietro, un paesino arroccato da cui si vede un panorama fantastico su Roma e il vulcano laziale – inizia a piovere, ma per fortuna piove solo una mezz’ora ed è sufficiente ripararsi solo con l’ombrello

La strada si fa sentiero ed entra nella Valle delle Cannuccete, un monumento naturale mantenuto perché forniva acqua all’antica Preneste – il bosco è molto fitto e umido, ricco di diversi tipi di alberi, un ambiente davvero prezioso

L’unico problema viene creato da cartelli terroristici che avvisano che i cani pastore della zona sono addestrati contro i lupi (che in zona mancano da secoli) e quindi bisogna fare attenzione – evito accuratamente di avvicinarmi alle greggi e fortunatamente non incontro i temibili cani, che sento in zona insieme alle campane delle pecore
Si esce dalla Valle con una lunga salita che porta in cresta (siamo intorno ai mille metri) e poi sulla provinciale per Capranica – ho deciso di spezzare questa tappa perché lunga e con un dislivello totale di circa 1.400 metri in salita, considerando anche che la tappa finisce a Guadagnolo dove non c’è nessun posto per dormire e bisogna cercare ospitalità al Santuario della Mentorella qualche chilometro dopo

Direi che il cammino Naturale dei Parchi ha il grande merito di invitare camminatori a scoprire molte zone poco frequentate di Lazio e Abruzzo, con un lavoro meritorio di tracciamento e segnaletica – bisognerebbe fare più attenzione all’ospitalità: non è corretto proporre tappe che finiscono in paesi senza ospitalità (es. Rocca Priora o Guadagnolo), e in più vanno date al viaggiatore alternative per adattare la lunghezza delle tappe alle proprie energie