e come il solito si viene poi travolti dal ritmo della missione: sveglia presto, doccia, Uber, ufficio, lavoro, riunioni, relazioni, presentazioni, Uber, albergo, prepara il giorno dopo, cena, passeggiata, albergo, nanna, etc. – dopo due-tre giorni ci si abitua e sembra di aver sempre fatto solo questo
dal punto di vista lavorativo le cose sono molto migliorate nei due anni di “sospensione”: nuove risorse locali più giovani e motivate che capiscono e parlano inglese – restano le differenze culturali a stimolare scambi di esperienze
le tre ragazze italiane con cui vado si dimostrano preparate, toste e simpatiche: faccio un po’ il “grande vecchio” e cerco di metterle a loro agio … anche se forse non ne avevano neanche bisogno 😉 – col team internazionale nessun problema
finalmente prendiamo una driver Uber donna! la fotografiamo e la intervistiamo per sapere la sua storia e i problemi che ha dovuto affrontare … molto interessante, un segno dei grandi cambiamenti in corso
fa un gran caldo: si superano i 40 gradi e anche la sera quando si esce sembra di stare in un grande phon – l’ultima sera riusciamo anche ad andare al mitico DQ (Diplomatic Quarter) dove si trovano le ambasciate e le case più ricche della città
tirando le somme: contento di aver ricominciato a viaggiare, queste missioni sono sempre stancanti e stimolanti, sempre un’occasione per uscire dalla routine e per imparare nuove cose … alla prossima!
In una foto pare Stonehenge….La tassista donna mi ha riempita di felicità! Che bellissima notizia. Se penso alle donne afghane, in questo momento…